La Riserva Naturale Orientata di Sambughetti-Campanito è stata istituita nel 2000, occupando un'area complessiva di 2.358 ettari e ricadendo nei territori comunali di Cerami e Nicosia (EN).
Il suo obiettivo primario è la conservazione e la tutela di un importante remnant di faggeta e degli ecosistemi igrofili associati al Laghetto Campanito.
La riserva si estende sulle parti più elevate dei Monti Sambughetti (1.557 m s.l.m.) e Campanito (1.509 m s.l.m.), situati al confine meridionale della catena dei Monti Nebrodi e a est delle Madonie. Quest'area costituisce il territorio più elevato e meglio conservato della provincia di Enna, con un alto valore naturalistico.
Il paesaggio è caratterizzato da guglie rocciose suggestive, tra cui il Monte Graffagna (1.422 m s.l.m.), il Monte Trippaturi (1.393 m s.l.m.), la Portella Pantano (1.274 m s.l.m.) e il Monte San Martino (1.204 m s.l.m.), che insieme costituiscono il complesso montuoso più elevato della provincia di Enna.
La riserva può essere suddivisa in quattro zone distinte, ognuna con le proprie caratteristiche naturalistiche: i laghetti del Monte Campanito, la Faggeta del Bosco della Giumenta, la Sughereta del Monte Coniglio e i pascoli del Monte San Martino.
La fauna presente include la volpe, il gatto selvatico, la martora e la donnola, mentre tra gli uccelli è degna di nota la presenza della cincia bigia di Sicilia, una specie endemica dei Nebrodi.
Particolarmente rilevante è la presenza di habitat umidi associati al laghetto di Campanito, dove, a circa 1.300 m s.l.m., si trovano laghetti e stagni circondati da pioppi e salici, habitat ideale per anfibi come il discoglosso dipinto e il rospo comune verrucoso, oltre alla biscia dal collare e alla tartaruga palustre che nuotano nelle acque.
I laghetti del Monte Campanito sono due, di dimensioni diverse, circondati da pantani e pozze stagionali. Il livello dell'acqua varia in base alle precipitazioni e all'uso che ne fanno gli animali da pascolo durante la transumanza. Di conseguenza, la vegetazione circostante si adatta a queste fluttuazioni.
È interessante notare che la vegetazione dei due laghetti è diversa, nonostante siano vicini, a causa delle differenze nella profondità e nel movimento dell'acqua, oltre alla dimensione dei bacini. Il laghetto più grande, situato più in basso, ha acque più limpide e profonde, con una vegetazione galleggiante e sommersa meno densa.
Il laghetto più piccolo è caratterizzato dalla presenza abbondante di Lemna palustris, conosciuta come lenticchia d'acqua. Questa specie, dalle caratteristiche uniche, è quasi del tutto scomparsa nella maggior parte degli stagni siciliani.
La pianta svolge un ruolo importante nella depurazione dell'acqua, assorbendo le sostanze organiche rilasciate dai bovini che si dissetano nel laghetto, specialmente durante l'estate. Senza queste piante, il laghetto, nonostante le sue dimensioni ridotte, non sarebbe in grado di sopportare l'inquinamento organico.
La parte più affascinante dell'area naturale è senz'altro la faggeta che si estende sulla sommità del Monte Sambughetti, compresa tra i 1.350 e i 1.400 metri sul livello del mare. Questa faggeta rappresenta una delle ultime testimonianze di un passato remoto, raggiungendo qui il suo limite meridionale, poiché al di sotto di questa latitudine non esistono più faggi.
Il versante settentrionale del monte è direttamente esposto ai forti venti umidi che provengono dal Mar Tirreno e si dirigono verso la valle di Tusa, portando con sé condizioni di umidità e precipitazioni simili a quelle di un clima centro-europeo.
Il bosco, a tratti estremamente fitto a causa della densa copertura delle chiome, crea atmosfere suggestive di chiaroscuro, con i raggi del sole che faticano a penetrare attraverso il fitto fogliame. A causa dell'umidità, i tronchi degli alberi sono ricoperti da muschi, licheni e piccoli funghi, aggiungendo ulteriori elementi di fascino al paesaggio.
Dalla vetta del Monte Sambughetti, nelle vicinanze del Punto Trigonometrico dell'I.G.M., si può godere di un ampio e stupefacente panorama che abbraccia le Isole Eolie, il mare di Augusta e il mare di Cefalù.
I Punti Trigonometrici sono punti fissi sulla superficie terrestre con quote note, le cui coordinate sono state recentemente calcolate con estrema precisione grazie ai satelliti. Questi punti rappresentano i vertici della "Triangolazione Nazionale", un metodo utilizzato per determinare le quote di tutti i punti della Terra.