iL CASTELLO

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MAPPA

Sulla vetta del monte San Giorgio, il Castello si erge imponente, dominando la città con la sua presenza millenaria. Quest'area ha radici che affondano nell'antichità, forse un tempo fu l'acropoli di una città sicula. Trasformato in baluardo durante il dominio arabo, resistette con tenacia all'assedio del Conte Ruggero, che lo ricostruì con maestria dopo la conquista. Attraverso i secoli, il Castello visse sotto diverse dominazioni, fino a cadere nelle mani dei Borboni, che lo destinavano a funzioni carcerarie.

Dopo l'Unità d'Italia, il carcere trovò nuova collocazione sul colle dei Cappuccini, lasciando il Castello a un destino di abbandono. Tra i suoi ruderi, spicca il maestoso ponte normanno, con i suoi archi affilati che si ergono fieri. Una nicchia vuota, forse un tempo contenente uno stemma nobiliare, ricorda i fasti passati.

Un sentiero stretto conduce alla base del ponte, dove si possono ammirare i resti delle torri che una volta vigilavano sul Castello Grande. Proseguendo, si raggiunge il Castello Piccolo, con le sue torri che un tempo ospitavano il castellano e la sua famiglia. Qui, tra le rovine, si trova una meridiana incisa nella roccia e due cisterne semi-sepolte, testimoni del passato glorioso.

Ai piedi del castello, la scarpata rocciosa è punteggiata di pozzi e cunicoli per la raccolta delle acque, insieme a vani che potrebbero essere antiche tombe. Una fonte scavata nella roccia, conosciuta come "dell'acqua delle arance", richiama antiche leggende di tesori nascosti.

Sulle pendici del ponte, si nasconde la misteriosa Grotta di Nigrò, il cui nome evoca leggende oscure. Si narra che al suo interno sia celato un tesoro inaccessibile, protetto da ostacoli sovrannaturali. Altri racconti parlano di una Fiera Magica che appare ogni sette anni, portando frutta che si trasforma in oro per chi ne fa l'acquisto, ma a condizione che l'acquirente ignori la sua natura magica.

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