CHIESA DI SANT'ANTONIO ABATE

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La costruzione della chiesa di San Antonio Abate fu autorizzata nel 1480 dall’Arcivescovo di Messina Pietro de Luna. Nel XVII secolo fu la sede della Congregazione degli Artisti.

L'ingresso principale, dopo la sua apertura, fu spostato dalla via omonima a quella lungo la via Fratelli Testa. La chiesa è caratterizzata dalla bella facciata rinascimentale e scenografica.

Internamente, si presenta a due navate, conservando gli archi gotici, una grande tela di Nicolò Mirabella, che raffigura la Circoncisione di Gesù, e un calice gotico con incisa la data 1592.

Il portale d'ingresso, rialzato rispetto al piano stradale, è sostenuto da due scalinate artistiche, mentre il campanile laterale è adornato da un'antica meridiana; a destra del portale, in una grande nicchia, si può ammirare un affresco del santo patrono di autore sconosciuto. L'interno si sviluppa su due livelli, con la parte più antica caratterizzata da tre archi a doppio sesto, sostenuti da pilastri quadrati che rivestono le colonnine originali.

La parte più recente, risalente al 1600, presentava ampie arcate ad unico raggio, sorrette da colonne slanciate con fusto scanalato e ricchi capitelli corinzi, e vantava un monumentale altare barocco: ma negli ultimi anni è stato distrutto, con gli archi e le colonne del 1500 abbattuti.

Attualmente, la chiesa conserva gli archi gotici, una grande tela del nicosiano Nicolò Mirabella (con la raffigurazione della Circoncisione di Gesù) e un calice gotico datato 1592. Sopra questa chiesa si trovava l'Oratorio della Pace, i cui membri si dedicavano a risolvere le dispute tra i cittadini, ad assistere i carcerati e le famiglie bisognose. Il Provenzale, nel suo manoscritto inedito, riporta che l'imperatore Carlo V, durante il suo soggiorno a Nicosia nel 1535, frequentò l'Oratorio e lo arricchì di privilegi.

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