CHIESA DI SAN ELIGIO

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La chiesetta, che potrebbe aver avuto origini come sinagoga ebraica prima di essere trasformata in chiesa dopo l'espulsione degli Ebrei nel 1492, fu convertita nel 1591 e dedicata a San Luigi, come indicato su una lapide quasi illeggibile sotto un'edicola rinascimentale raffigurante la Madonna col Bambino.


Sull'altare principale si trovava la tavola di San Eligio, definita dal canonico Bartolomeo Provenzale nella sua Storia di Nicosia del 1695 come di "straordinaria fattura". Anche il dipinto raffigurante la Natività di Gesù di Nicola Mirabella, un artista locale del XVI secolo, faceva parte dell'arredamento, ma fu rubato da ladri negli anni '90 del XX secolo. La tavola di San Eligio, essendo non ripiegabile, fu risparmiata dal furto.


Questa preziosa opera d'arte, realizzata dal pittore Joseph de Mata nel 1535-1536 su commissione della Corporazione degli Orafi e dei Fabbri, mostra alcuni miracoli attribuiti al Santo come fabbro.



La chiesetta era collegata al Palazzo Speciale di Sant'Andrea, di cui costituiva la cappella privata. I nobili proprietari potevano accedervi tramite un passaggio interno.

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